Telefono Azzurro, dalla parte dei bambini 35 anni in un racconto di Armando Testa.

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Telefono Azzurro racconta i suoi 35 anni di attività a supporto dell’infanzia e dell’adolescenza nella campagna istituzionale “Ten Calls” a firma del Gruppo Armando Testa declinata su film, radio e stampa.

Un messaggio che punta sull’impegno quotidiano di Telefono Azzurro e invita alla riflessione sulle inevitabili difficoltà emotive di chi quotidianamente opera e risponde pronto. Infatti, tra chiamate telefoniche e richieste di aiuto su ogni piattaforma, sono circa 3573 i casi gestiti in un anno dalla Onlus. Un numero importante e destinato ad aumentare per gli effetti a lungo termine della pandemia.

“Nel corso degli anni come agenzia Armando Testa abbiamo avuto più volte il privilegio di lavorare con Telefono Azzurro. Ne conosciamo lo spessore, la portata sociale e l’impegno costante negli anni. Per questa campagna abbiamo cercato un angolo d’attacco diverso sul problema. Più che raccontare il disagio di chi ha bisogno di supporto, abbiamo scelto di porre l’attenzione sull’ impatto emotivo di chi ogni giorno si trova a dover rispondere alle continue richieste di aiuto. Su quanto sia importante farlo con la necessaria disponibilità sensibilità, attenzione. Tutti valori che Telefono Azzurro mette in campo da 35 anni” spiega Michele Mariani, direttore creativo esecutivo Armando Testa.

Così nello spot da 30” TV, un ragazzo fa jogging. Sembra un normale allenamento di una normale domenica mattina, anche se la location distopica immerge fin dai primi secondi in una narrazione metaforica. Il ragazzo ascolta la musica nelle cuffie, svolta tra i palazzi, sale sui gradoni di un anfiteatro periferico quando improvvisamente un bambino interrompe la sua corsa e la sua musica. 

Non sappiamo da dove provenga o cosa faccia lì, ma la sua domanda, così semplice e asciutta, colpisce il ragazzo e tutti noi: “Mi aiuti?”

L’adulto non può fare a meno di essere spaesato e sconvolto. Esattamente come capiterebbe a ciascuno di noi nella medesima situazione. E infatti il messaggio in voice over chiarisce: “Se un bambino che chiede aiuto ti sconvolge, immagina dieci”. A quel punto l’inquadratura si allarga e compaiono altri nove bambini, mentre il messaggio istituzionale spiega l’impegno di Telefono Azzurro: “Dieci richieste di aiuto ogni giorno da 35 anni”.

Anche la stampa riprende il key frame dello spot, con i dieci bambini sistemati sui gradoni e vicino a ognuno di loro un esempio di richiesta di aiuto tra quelli ogni giorno ricevuti dagli operatori. Il comunicato radio, invece, è un’unica richiesta costruita a dieci voci. Un mash-up che ci restituisce in maniera dirompente l’impegno quotidiano di Telefono Azzurro.

35 anni di ascolto, dialogo e intervento continuo a difesa dei diritti dei minori che ci ha permesso di conoscere innumerevoli situazioni di difficoltà e gravi problematiche e di comprendere i loro bisogni. 35 anni di aiuto concreto, professionale e sensibile a bambini e adolescenti vittime di abusi e violenze. 35 anni a servizio della comunità prendendo in carico oltre 120.000 casi in capo alle tre linee che Telefono Azzurro ad oggi gestisce. I numeri e le testimonianze raccolte dal Centro di Ascolto di Telefono Azzurro parlano chiaro. Anche se il dramma della pandemia, almeno a livello di emergenza sembra attenuarsi e vede tutti concentrati sul post emergenza e sul ritorno a una nuova normalità, il disagio di bambini e ragazzi è in crescita. Lo dimostrano i dati drammatici delle situazioni di violenza e abuso, cresciute soprattutto nel mondo della Rete. Siamo ora nel momento più complesso, il periodo nel quale queste problematiche non sono più al centro dell’attualità, ma continuano a costituire una fonte di disagio per i ragazzi. Ci auguriamo che questa campagna possa sensibilizzare istituzioni, aziende e società civile sull’urgenza di interventi specifici a sostegno dell’infanzia in modo che la nostra realtà possa continuare ad ascoltare” ha affermato il Professor Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro.

Per quanto riguarda gli abusi, infatti, nei primi dieci mesi del 2022 Telefono Azzurro, attraverso il Servizio 114 Emergenza Infanzia e il Servizio di Ascolto e Consulenza 19696, ha gestito 231 casi con motivazioni relative all’abuso e sfruttamento offline e online, con una media di oltre 23 casi gestiti al mese. Nel dettaglio, le motivazioni relative all’area dell’offline sono state 180 (principalmente toccamenti e molestie), mentre le motivazioni relative all’area dell’online sono 95, per un totale di 275. Ogni singolo caso gestito, infatti, può contenere molteplici motivazioni afferenti all’area dell’abuso e dello sfruttamento offline e online e, allo stesso modo, ogni singolo minore aiutato può essere stato coinvolto in situazioni di pregiudizio sia offline che online.

In linea con lo storico dei dati della Fondazione, l’identikit del minore vittima di abuso e sfruttamento sessuale offline è prevalentemente di genere femminile, appartenente alla fascia di età 11-14 (preadolescenti) e vittima di abuso intra-familiare; lo scenario muta nel caso dell’abuso e sfruttamento sessuale online, quando le vittime restano a prevalenza di genere femminile, ma di fascia d’età superiore, ovvero adolescenti over 14 anni e tipicamente vittime di estranei.

Per Armando Testa, con la direzione creativa esecutiva di Michele Mariani, hanno firmato la campagna i direttori creativi copy e art Federico Bonenti e Andrea Lantelme. La casa di produzione è AT Studios con la regia di Maria Guidone. La campagna stampa è stata realizzata dal fotografo Marco Pignatelli.

Il radio e l’online dello spot tv sono stati realizzati da Sample Milano, con la voce istituzionale di Tamara Fagnocchi.

L’agenzia Armando Testa e tutti i professionisti coinvolti hanno lavorato pro bono.

La campagna “Ten Calls” è stata preceduta dall’attivazione sperimentale social “L’Ora del Silenzio”, sempre a firma Armando Testa.

Con questo progetto, Telefono Azzurro ha voluto sottolineare il valore del silenzio per favorire il dialogo intergenerazionale, invitando il popolo della rete a ridurre il rumore di fondo che ci circonda ogni giorno. Alcuni influencer si sono trasformati per pochi minuti da creators a listeners, condividendo contenuti silenziosi e invitando i loro followers a rendere virale questa azione tanto semplice quanto potente.

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